martedì 31 luglio 2012

BANDE A SUD - LA FESTA DI IERI E DI OGGI




RACCONTARE BANDE A SUD:
LA FESTA E LE BANDE DI OGGI E DI IERI

di Gioia Perrone
articolo apparso su PAESE NUOVO domenica 29 luglio 2012



Un'immagine della festa patronale di trepuzzi dei primi del '900 proveniente dall'archivio privato di Valerio Perrone


 

Bande a Sud 5-16 agosto Trepuzzi –Le
MUSICHE,SAPORI,RACCONTI,VISIONI


"(...)Al giungere della statua, la detta piazza sarà splendidamente ed istantaneamente illuminata a luce elettrica da dieci fari regolatori, sistema Gramme, della forza complessiva di dodicimila candele, sotto la direzione dei proprietari ingegnieri francesi Signori Eduardo Tremant ed Eduardo Chartier residenti in Napoli, i quali, mercè la forza di tre macchine dinamoelettriche messe in movimento ...da tre locomobili a vapore, eseguiranno la illuminazione tanto dei dieci fari in Piazza S. Oronzo, quanto a Piazza Erbe, con uno undecimo gran faro della forza di cinquemila candele.(..) Le dette piazze S.Oronzo ed Erbe, resteranno illuminate a luce elettrica fino ad ora tarda, mentre le compagnie musicali eseguiranno le loro armonie. Alle 10 precise in piazza Erbe, il giovinetto pirotecnico Luigi Allegro accenderà un fuoco artifiziato."


Leggevo , dal prezioso catalogo “Le bande in terra d’Otranto nel XIX secolo” , questo passaggio tratto da un’antica locandina recitante il programma della festa patronale leccese. In un’estate lontana del 1883, già c’era chi si occupava di “comunicare il territorio”, di dare annuncio di una festa importante per la comunità, allora unica o tra le pochissime occasioni di ritrovo, di ri-conoscimento di una città e dei suoi abitanti. Persino si dava notizia allora di una convenzione con le Ferrovie Meridionali, per un ribasso del 20 per cento sul costo del biglietto nei giorni della Festa, per la linea Brindisi-Otranto dalla prima alla terza classe! Un primordiale (ma niente affatto ingenuo) “come raggiungerci” , quello, per intenderci, che troviamo da cliccare sui nostri portali web.
C’era dunque allora come oggi, un’apertura verso l’esterno, il richiamo a partecipare e a condividere. In quell’estate lontana, dai toni tipicamente sovraesposti, a ghirigori altisonanti, una delle principali attrazioni è la luce elettrica! La potenza e la meraviglia della luce che illumina le piazze, grazie a marchingegni dagli straordinari nomi esotici e ad esperti ingegneri arrivati da lontano, sconvolgeva probabilmente la quotidianità di gente dai grandi e lunghi cappelli sulla testa, dalle gonne pompose che poco lasciavano respirare il corpo, nonostante il caldo, e che era abituata ad una luce serale ancora troppo soffusa, dove le serate d’estate “pubbliche” erano rare e duravano poco, che la notte ottocentesca era molto più oscura, scendeva in fretta, ed era ancora popolata da mitologie,sinistre ombre, pionieri romantici sotto ad archi segreti.
Noi che dentro a ben altre mitologie siamo stati cresciuti, e riflettori onnipresenti e richiami risucchianti 2.0 popolano i vicoli estivi dei bei centri del Meridione, possiamo respirare un poco di quella “madeleine” d’altra epoca grazie alle tracce che certi documenti, certe immagini lontane sanno restituirci, quasi sentiamo come da dentro a un carillon queste fantomatiche “armonie musicali”, le bande ingaggiate per la Festa: nella loro divisa istituzionale, lungo le vie o nelle casse armoniche, non c’è Festa quaggiù, da allora, che non inizi con questo peculiare stupore, questo “artifizio”, della luce e della banda.

Cosa è rimasto di questo stupore?
Cosa rimane a parlarci la stessa lingua, dopo un secolo di tecnologie e le vertiginose evoluzioni di quella elettricità ad ore, che come un dolcetto delicato,riproducendosi e moltiplicandosi ci ha resi bulimici? Incredibilmente le stesse cose: la luce e la musica. Sembra quasi che poco sia cambiato anche se tutto, ma proprio tutto è cambiato. La cassa armonica è pancia e tamburo tribale di risonanze, teatro antico e nuovo di esperimenti: ognuno lo saprebbe di-nuovo, se solo ci si fermasse qualche minuto in più del solito davanti a quell’utero sonoro e luminoso.
Lo si riscopre e lo si reinventa pian piano, tanti infatti sono i festival nel territorio di Puglia che lo rianimano, seppure con ricette diverse, e tanti sono i progetti artistici e musicali nati nel Salento, che si radicano fortemente nel mondo della banda attingendo spesso ad una tradizione vicina, come quella balcanica, strutturata nel succo da pane e fanfara.

Bande a Sud-suoni tra due mari ,festival di bande e degli immaginari bandistici (5-16 agosto) , con la direzione artistica del M°Gioacchino Palma, promosso da GAL Valle della Cupa Trepuzzi, Comitato Feste Patronali, Comune di Trepuzzi e con il prezioso sostegno di Provincia di Lecce e Regione Puglia, è il nuovo viaggio, nuova avventura giunta al suo secondo appuntamento annuale (ne ha ben tre, scanditi ed intrecciati lungo il filo delle Feste Patronali del Comune di Trepuzzi), che nasce e vuol crescere come laboratorio stabile di sperimentazione,accoglienza e memoria, di risveglio culturale e musicale, partendo da Trepuzzi ed i Comuni della Valle della Cupa.

La Festa Patronale del Paese, (14-15 agosto),i festeggiamenti per la Madonna Assunta, con la sua fiera, le luminarie, i fuochi artificiali , i prodotti della terra e ovviamente le sue BANDE TRADIZIONALI, gli storici concerti bandistici Città di MONTESCAGLIOSO e Città di MONTERONI, saranno culla e nucleo intimo dei “racconti”di Bande a Sud, punto di risonanza della storia ed alle storie legate al mondo della banda che il Festival vuol far ri-suonare restituendole vive e pulsanti ai sensi del nuovo pubblico, o del vecchio che di nuovo asscolta. Ne è esempio importante la sezione BANDAMEKUNTI esperimento di mappatura
del territorio pugliese sui materiali della tradizione e della memoria bandistica, finalizzato alla realizzazione dell'archivio stabile di Bande a Sud, per la creazione di una rete di scambio, eventi espositivi e di approfondimento storico e sociale.

BANDE A SUD è musica!
La banda si declina, da Otranto ai Balcani,si frantuma, si deforma, sempre però si riconosce e rapisce con la sua essenza ammaliante e multisemantica.
Ciò che accadrà a partire dal prossimo 5 agosto è un interessante mix eterogeneo di sperimentazione sonora, dal folklore della tradizione alle nuove frontiere delle formazioni bandistiche giovanili, alle fanfare balcaniche al jazz. Dieci giorni di eventi, musica, incontri. Collaborazioni prestigiose già a partire dal mese di luglio hanno dato vita a interessantissime serate come le splendide “SERENATE IN MASSERIA” a cura di Ico Tito Schipa di Lecce, azzardo musicale-estetico del M°Marcello Panni e del Direttore artistico del Festival, il M° Gioacchino Palma, che hanno creduto nel cortocircuito di concerti di musica colta e sperimentale aperti a tutti e nel contesto insolito di splendide masserie del nord Salento, riscontrando un gran successo di pubblico.




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